STAI ZITTA di MICHELA MURGIA

Titolo: Stai zitta 
Autore: Michela Murgia 
Casa Editrice: Einaudi 
Pagine: 128
Dove comprarlo: 


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TRAMA 

Di tutte le cose che le donne possono fare nel mondo, parlare è ancora considerata la piú sovversiva.


Se si è donna, in Italia si muore anche di linguaggio. È una morte civile, ma non per questo fa meno male. È con le parole che ci fanno sparire dai luoghi pubblici, dalle professioni, dai dibattiti e dalle notizie, ma di parole ingiuste si muore anche nella vita quotidiana, dove il pregiudizio che passa per il linguaggio uccide la nostra possibilità di essere pienamente noi stesse. Per ogni dislivello di diritti che le donne subiscono a causa del maschilismo esiste un impianto verbale che lo sostiene e lo giustifica. Accade ogni volta che rifiutano di chiamarvi avvocata, sindaca o architetta perché altrimenti «dovremmo dire anche farmacisto». Succede quando fate un bel lavoro, ma vi chiedono prima se siete mamma. Quando siete le uniche di cui non si pronuncia mai il cognome, se non con un articolo determinativo davanti. Quando si mettono a spiegarvi qualcosa che sapete già perfettamente, quando vi dicono di calmarvi, di farvi una risata, di scopare di piú, di smetterla di spaventare gli uomini con le vostre opinioni, di sorridere piuttosto, e soprattutto di star zitta.


Questo libro è uno strumento che evidenzia il legame mortificante che esiste tra le ingiustizie che viviamo e le parole che sentiamo. Ha un’ambizione: che tra dieci anni una ragazza o un ragazzo, trovandolo su una bancarella, possa pensare sorridendo che per fortuna queste frasi non le dice piú nessuno.  


LEGGILO SE 

Leggilo se vuoi un saggio femminista che ti faccia aprire gli occhi sul potere delle parole. Leggilo che sei una donna, se sei un uomo, se sei un adulto o se sei un adolescente. Leggilo e basta, perchè questo è un libro che fa riflettere.


NON LEGGERLO 

Non trovo alcun motivo per cui non dovresti leggere questo libro. 

Forse solo se sei un maschilista misogino probabilmente non troverai questa lettura piacevole, ma sicuramente ti sarebbe utile. 


COSA NE PENSO 

La prima cosa che devo assolutamente dire di questo libro è che dovrebbero studiarlo a scuola! 

Personalmente ho una passione per Michela Murgia, e ogni suo libro mi lascia tantissimi spunti di riflessione e devo dire che questo in particolare rientrerà nei miei preferiti. 

Per essere brevi, questo libro prende una serie di frasi che siamo abituati a sentire, e le sviscera, mettendoci di fronte alla potenza delle parole. 

Sicuramente è un libro che scorre velocissimo e che fa riflettere, ma sarebbe davvero utile farlo leggere agli uomini, che molto spesso ci fanno pesare le nostre "lamentele" riguardo alcune delle questioni trattate nel libro. Michela Murgia si spiega con una tale chiarezza che terminato il libro è impossibile non darle ragione! 

Se siete professoresse del liceo, se siete madri di figli maschi, vi prego fate leggere questo libro! 



Vi lascio alcuni esempi: 

- "Stai zitta"

Quante volte ci hanno detto questa frase? Ma soprattutto Michela Murgia ci fa presente che siamo abituate anche a sentirlo in TV. 

<<Per quale motivo le conseguenze di uno "stai zitta" sono talmente minime da far pensare a tutti coloro che lo ascoltano che si tratti di una reazione normale nella dialettica con persone di sesso femminile? [...] Il silenzio è una virtù, ma solo se sono le donne a praticarlo. Agli uomini nessuno chiede di tacere le loro riflessioni interiori [...]>>


-"Non ci sono nomi di donne prestigiosi come quelli degli uomini"

<<L'assunto sarebbe vero se il prestigio fosse un dato di natura, ma nessuno viene deposto in culla già autorevole. L'autorevolezza non deriva solo da quanto è interessante quello che dici, ma dalla possibilità che quello che dici possa influenzare molte persone. Il prestigio delle competenze maschili si è costruito attraverso decine di occasioni di visibilità che nel tempo alle donne non sono state offerte. >>


-In merito all'uso del "tu" familiare, utilizzato per parlare delle donne in generale, in contesti politici, Michela murgia si esprime così: 

<< [...] chiamate col nome di battesimo, queste donne di potere, spesso poliglotte, che hanno guidato ministeri, amministrato regioni [...] diventano di colpo tutta nostre cuginette, amiche delle figlie, svampite ragazzine alla prima uscita. Perchè è questo che fa l'uso del nome proprio delle donne in contesti non confidenziali: riduce la distanza simbolica, esprime paternalismo [...] e diminuisce l'autorevolezza della funzione ricoperta [...]>>


Vi ho lasciato questi, che sono solo alcuni degli argomenti trattati da Michela Murgia in questo suo libro. Spero di avervi convinto a leggerlo, perchè ne vale davvero la pena.


Se lo avete letto fatemelo sapere qui o su instagram dove mi trovate come @unalibraiaincorsia 

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