PICCOLE UMANE DEBOLEZZE di MEGAN NOLAN

 Titolo: Piccole umane debolezze

Autore: Megan Nolan

Casa Editrice: NNeditore

Prezzo: 19 euro

Pagine: 240


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TRAMA 


Londra, anni Novanta. Tom Hargreaves è un giovane giornalista in un tabloid della città, disposto a tutto per la carriera. Il destino sembra ascoltarlo quando, una sera, si imbatte in uno scoop: in un complesso residenziale in periferia, Mia Enright, una bambina di tre anni, viene ritrovata morta. Subito i sospetti cadono su Lucy Green, la ragazzina della famiglia “sbagliata”, arrivata anni prima dall’Irlanda. Gli uomini di casa sono disoccupati e schiavi dell’alcol, e Carmel, la giovane e bellissima madre di Lucy, non si è mai occupata della figlia e non è ben vista dai vicini. Così Tom, convinto di avere per le mani la sua grande occasione, convince i Green a rifugiarsi in un albergo a spese del giornale, in cambio di interviste esclusive. Ma i racconti della famiglia rivelano una storia molto meno torbida di quanto credesse, una storia di speranze e fallimenti, di felicità negate e debolezze umane. Dopo Atti di sottomissione, il romanzo d’esordio candidato al Premio Strega Europeo 2022, Megan Nolan torna con una storia profonda e toccante dove uomini e donne sono intrappolati nel proprio dolore, in una società che si fa scudo dei pregiudizi per difendersi dall’infelicità degli altri. E racconta di rinascita e perdono, di segreti rivelati e silenzi sconfitti dalle parole e dall’amore.Questo libro è per chi cataloga i ricordi e dà loro un nome, un odore, un sapore, per chi tiene un diario e accoglie la sconfinata vastità delle pagine bianche come una promessa, per chi piange sempre al cinema, e per chi ha smesso di negare la verità, e ha ritrovato l’ammirazione per la vita, una forza persistente, assurda e spericolata.


LEGGETELO SE


Leggetelo se volete un libro che sia a metà tra un thriller e un romanzo familiare. Leggetelo se vi piacciono i flussi di coscienza e le storie che indagano la profondità dell'animo umano. 


NON LEGGETELO SE


Non leggetelo se siete alla ricerca di un libro adrenalinico, non leggetelo se guardando la trama avete creduto si trattasse di un giallo vero e proprio e sperate in una storia ricca di intrighi. 


COSA NE PENSO 


Mi ero innamorata di questa autrice con " Atti di sottomissione" e quando ho visto che sarebbe uscito un altro suo titolo ero ansiosa di scoprire che emozioni mi avrebbe regalato questa volta. 
Infatti Megan Nolan ha uno stile davvero superbo e con le sue parole riesce a trasportarci  nei turbamenti emotivi dei suoi personaggi, a farci vivere i loro sentimenti, le loro paure e ogni loro sentimento si fa nostro. Con uno stile scarno, diretto e tagliente l'autrice scandaglia la profondità dell'animo umano permettendoci di "
vivere" la storia, quasi come se fosse la nostra. 
Questa volta la vicenda si presenta quasi come un thriller; abbiamo un macabro caso di una bambina uccisa, e i sospetti si concentrano sulla figlia piccola di una famiglia "
disfunzionale" per cui un giovane giornalista annusando la storia decide di interrogare la madre, lo zio e il nonno, credendo di poter scrivere un articolo che gli darà sufficiente visibilità mediatica. 
In realtà di thriller questo libro ha ben poco perché l'autrice utilizza l'espediente del giallo per raccontare una storia familiare. Tutto si capisce già dal titolo "piccole umane debolezze", e comprendiamo come questa storia voglia essere lo specchio di quelli che possono essere i problemi, le debolezze e i momenti di crisi che ogni famiglia può avere. Si parla di dinamiche familiari, di delusioni d'amore, di depressione e di crescita personale; Megan Nolan ci fa vedere quanto in basso l'essere umano può precipitare, e quanto dura possa essere la risalita. 
In uno stream of consciousness quasi costante, veniamo trasportati dal ritmo concitato delle sue parole che mischiano i punti di vista dei vari personaggi, e che ci mostrano i lati più oscuri e spesso nascosti dell'animo umano. 

Questo libro l'ho divorato in due giorni e ne ho amata ogni singola parola. Inizialmente anche io mi ero fatta "
fregare" dalla maschera del thriller, ma mi sono bastate poche pagine per capire che il messaggio che voleva dare l'autrice fosse ben diverso. Ho amato il personaggio di Carmel perchè per una volta non vediamo il ritratto della madre modello, della donna con l'istinto materno innato, infuso in lei per il semplice possesso di un utero. Vediamo una giovane donna piena di dubbi e di paure, che si trova catapultata in un ruolo per cui non si sente pronta. I personaggi di questa storia sono veri come sono veri i nostri vicini di casa, ed è la cosa che ho amato di più. 

Voi avete letto questo libro? 
Fatemelo sapere qui o su instagram dove mi trovate come @unalibraiaincorsia 

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