LAPVONA di OTESSA MOSHFEGH
LAPVONA
Casa Editrice: Feltrinelli
Autore: Otessa Moshfegh
Prezzo: 18 euro
Pagine: 272
LA TRAMA
Il racconto si svolge nel corso di un anno nel villaggio medievale di Lapvona, un luogo povero e timorato di Dio che viene perennemente prosciugato dei suoi averi dal signore feudale che vive in cima alla collina. Il piccolo Marek, il figlio maltrattato e delirante di un pecoraio, non ha mai conosciuto sua madre; suo padre gli ha detto che è morta al parto. Una delle poche consolazioni della vita per Marek è il suo legame duraturo con l’ostetrica cieca Ina, che lo ha allattato quando era un bambino, come ha fatto con così tanti bambini del villaggio. Ma i doni di Ina vanno oltre all’accudimento dei neonati: possiede una capacità unica di comunicare con il mondo naturale. Il suo dono la trasforma in veicolo di conoscenze sacre che non sono disponibili agli altri abitanti del villaggio, per quanto religiosi possano essere. Per alcune persone, la casa di Ina nei boschi fuori dal villaggio è un posto da temere e da evitare, un luogo senza Dio. Tra di loro c’è padre Barnaba, il prete della città e lacchè del depravato signore e governatore Villiam. Il disperato bisogno del popolo di credere che ci sia qualcuno che ha a cuore i suoi interessi è messo a dura prova da Villiam e dal sacerdote, specialmente in questo anno di siccità e carestia eccezionali. Ma quando il destino porta Marek vicino alla famiglia del signore, nuove forze occulte sconvolgono il vecchio ordine. Entro la fine dell’anno, il velo tra cecità e vista, vita e morte, mondo naturale e mondo degli spiriti si rivelerà davvero molto sottile.
LEGGETELO SE
Leggetelo se cercate un libro depravato, macabro e crudo. Leggetelo se avete amato i libri di Ellis e se a colazione pasteggiate con caffè e amarezza.
Questo libro fa per voi se volete leggere di violenze, autoflagellazione e cannibalismo.
Questo libro fa per voi se volete leggere di violenze, autoflagellazione e cannibalismo.
NON LEGGETELO SE
Non leggetelo assolutamente se siete deboli di stomaco, se cercate storie felici e leggere. Non leggetelo se la nudità, le violenze e la morte vi turbano perchè chiudereste questo libro dopo poche pagine.
COSA NE PENSO
Terminata la lettura di questo libro improbabile e avrei bisogno di un giorno intero per parlarvene, ma cercherò di essere concisa.
Inizio con il dire che questo libro è perfetto per chi, come me, ama il grottesco, l'assurdo, il macabro e l'orrido. Non è sicuramente un libro per deboli di stomaco, o per chi vuole leggere il solito romanzo sui buoni sentimenti. Questo è un libro crudo e affilato come un coltello, questo libro non parla di nulla ma parla di tutto.
Otessa Moshfegh è ormai molto nota per il libro "il mio anno di riposo e oblio", e questa volta torna il libreria con un racconto che vi farà accapponare la pelle. La trama è semplice; un anno di vita nel villaggio medioevale di Lapvona. Il tempo viene scandito attraverso le varie stagioni e la storia ruota attorno a pochi personaggi: Il capo, Villiam, un uomo depravato e asettico, noncurante delle tragedie che affliggono il suo popolo; Padre Barnaba, che di religioso ha solo l'abito; il giovane Marek, un povero storpio che trova piacere nel farsi infliggere dolore e si crede un giovane timorato di Dio; la vecchia cieca Ina, che ha la fama di strega del villaggio.
Nel corso di questo anno ci saranno omicidi, carestie, violenze e depravazione ma cosa vuole dirci la Moshgeh?
Io e il mio GDL ne abbiamo parlato per ore e siamo giunte alla conclusione che ci sono diversi modi per interpretare questo libro.
Sicuramente è un romanzo grottesco, che soddisfa le menti di chi cerca questa tipologia di racconto, e posso assicurarvi che ci sono alcuni punti in cui dovrete fermarvi per prendere una boccata d'aria.
Però è molto più di questo. L'autrice ha voluto usare Lapvona come sfondo narrativo per una critica sociale; infatti il villaggio diventa il luogo in cui trovare corruzione, capitalismo, estremismo religioso, avidità e illusione. Lapvona diventa un microcosmo che esalta tutti i lati più negativi dell'umanità.
Sicuramente troviamo anche una potente critica religiosa e forse, a nostro parere, una sfiducia verso il genere umano, che non sarebbe capace di sfruttare le sue nuove possibilità.
Leggere questo libro è come guardare un quadro di Francis Bacon, che disgusta e affascina allo stesso tempo.
La passione per l'orrore ci accomuna, basti considerare che i video che vanno virali online sono quelli che mostrano tragedie o scene disgustose, e la Moshfegh è stata bravissima ad utilizzare questo espediente per attirare i lettori. La sua capacità di prendere scene di vita quotidiana come il pasto, o scene estremamente comuni come l'allattamento, e renderle terrificanti e stomachevoli, ha un che di ipnotizzante.
Se lo leggerete sarò molto curiosa di sapere le vostre impressioni! Fatemele sapere qui o su instagram, dove mi trovare come @unalibraiaincorsia



Commenti
Posta un commento