La Figlia Femmina
Casa Editrice: Fazi Editore
Autore: Anna Giurickovic Dato
Genere: Introspettivo/Drammatico
Prezzo: 16€
LA TRAMA
Ambientato tra Rabat e Roma, il libro racconta una perturbante storia familiare, in cui il rapporto tra Giorgio e sua figlia Maria nasconde un segreto inconfessabile. A narrare tutto in prima persona è però la moglie e madre Silvia, innamorata di Giorgio e incapace di riconoscere la malattia di cui l’uomo soffre. Mentre osserviamo Maria non prendere sonno la notte, rinunciare alla scuola e alle amicizie, rivoltarsi continuamente contro la madre, crescere dentro un’atmosfera di dolore e sospetto, scopriamo man mano la sottile trama psicologica della vicenda e comprendiamo la colpevole incapacità degli adulti di difendere le fragilità e le debolezze dei propri figli. Quando, dopo la morte misteriosa di Giorgio, madre e figlia si trasferiscono a Roma, Silvia si innamora di un altro uomo, Antonio. Il pranzo organizzato dalla donna per far conoscere il nuovo compagno a sua figlia risveglierà antichi drammi. Maria è davvero innocente, è veramente la vittima del rapporto con suo padre? Allora perché prova a sedurre per tutto il pomeriggio Antonio sotto gli occhi annichiliti della madre? E la stessa Silvia era davvero ignara di quello che Giorgio imponeva a sua figlia? La figlia femmina mette in discussione ogni nostra certezza: le vittime sono al contempo carnefici, gli innocenti sono pure colpevoli. È un romanzo forte, che tiene il lettore incollato alla pagina, proprio in virtù di quell’abilità psicologica che ci rivela un’autrice tanto giovane quanto perfettamente consapevole del suo talento letterario.
COSA NE PENSO
Questo sicuramente non è un libro per tutti, anche se gli abusi del padre non sono mai descritti esplicitamente, sicuramente il tema trattato è molto delicato e non tutti riescono a leggere di questi argomenti rimanendo distaccati. Comunque quello che mi ha colpita di più di questo libro non è tanto la storia, quanto la scrittura; infatti le parole di queste pagine affascinano e cullano, e l’autrice scrive così bene che la trama passa in secondo piano. Si potrebbe definire una Lolita moderna forse, ma in realtà neanche tanto, perché credo che il “punto della storia” sia la madre, non la figlia; la sua fragilità emotiva e il suo non completamente chiaro rapporto con la figlia. Si leggono queste pagine non capendo bene dove ci porterà la storia, ma arrivati al finale tutto quello che avevamo pensato si sgretola lasciandoci con l’amaro in bocca. Come dicevo l’attenzione è rivolta alla madre, forse troppo giovane per riuscire nel suo ruolo e sicuramente troppo innamorata per vedere quello che le accade davanti agli occhi; poi troppo debole per opporsi ai bizzarri comportamenti della figlia. La narrazione passa dal presente al passato, saltando da una Maria giovanissima e in cerca di attenzioni, a una Maria adolescente che non riusciamo ad inquadrare. Il finale può essere interpretato in vari modi, e penso che ognuno ci veda quello che si sente di vederci.
VOTO
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️/5



Commenti
Posta un commento